Manager italiani: il 2012 è un anno da dimenticare

Manager italiani: il 2012 è un anno da dimenticare

Il 2012 è un vero e proprio anno da dimenticare per i manager privati italiani.

I dirigenti d’azienda hanno infatti dovuto affrontare una lunghissima stagione di licenziamenti, sintetizzabile in un solo, drammatico dato.

Ogni giorno hanno dovuto lasciare la propria azienda circa 35 manager al giorno, con un ritmo che, nella storia recente, non ha avuto termini di paragone rappresentativi, eccezion fatta per il 2009.

Ma andiamo con ordine. Stando alle ultime elaborazioni compiute da Manager Italia sulla base dei dati Istat e Inps, il 2012 avrebbe visto il licenziamento di 11.600 manager privati, contro i 10.200 manager licenziati nel 2011 e i 10.800 del 2010.

A far peggio del 2012 è stato invece il 2009, quando i manager estromessi dal proprio ruolo furono pari a 12 mila unità. Ancor prima, i 10 mila manager privati licenziati nel 2008 e, ante – crisi, i 6 mila del 2007 e i 5.500 del 2006.

Tuttavia, si noti come il dato relativo al 2012 sia ancora riferito al mese di novembre. Ne consegue che, sommando al consuntivo al 30.11 i dati relativi al mese di dicembre, non è da escludersi un dato complessivo ancora peggiore rispetto al 2011.

Ad ogni modo, nel corso del 2012 la quota maggiore di manager licenziati sarebbe attribuibile alla Lombardia, con quasi 5 mila risorse private accompagnate al di fuori delle porte aziendali.

A seguire, l’emorragia di manager del Lazio (- 1.845 unità), e del Piemonte (- 1.049) e dell’Emilia Romagna (- 1.020). Pesante anche il contributo alla crisi da parte delle aziende del Veneto (-785 manager licenziati), Toscana (- 500 manager licenziati), Liguria (- 280 manager licenziati) e Campania (- 220 manager).

Nel 2013, le previsioni sono ancora nere: è probabile che nel corso dell’attuale anno il numero di manager licenziati sia destinato a crescere ulteriormente, almeno nella prima metà d’esercizio.